martedì 9 novembre 2010

articolo | NESSUN FUTURO SENZA MEMORIA !


Il Consiglio d'Europa ha accolto da anni la richiesta di associazioni e ong di individuare nella data del 9 Novembre la “Giornata europea contro fascismo, nazismo ed antisemitismo”. La ragione di questa data è nella storia dell'escalation del terrore dei regimi nazi-fascisti ed in particolare nel Novembre 1938, mese in cui a partire dalla tragica notte del 9 Novembre, il regime nazista svelò tutta la sua ferocia con violenze e devastazioni nei confronti degli ebrei, distruzione di attività e case. Il Novembre 1938 è individuato come “pogrom di Novembre” per ricordare l'inizio massivo di persecuzioni, omicidi e deportazioni nei campi di concentramento in un escalation di terrore e violenza orientata a produrre un vero e proprio sistema di discriminazione razziale e “pulizia etnica” nei confronti della comunità ebraica ma anche in generale nei confronti di ogni “diverso”, oppositori politici ma anche omosessuali, esponenti di minoranze religiose ed etniche. Oggi come ieri, crisi economica, ignoranza e paura rappresentano una pericolosa miscela ad uso e consumo di leader politici ed esponenti di organizzazioni dell'estrema destra che non esitano a professare neo-fascismo e neo-nazismo e quindi il ritorno ad un vergognoso passato quale soluzione ai problemi di oggi. La costruzione del “nemico pubblico” ovvero di un “capro espiatorio” contro cui scagliare le proprie ansie e frustrazioni è sempre stata nella storia una via più facile rispetto alla difficoltà di dare risposte reali ai problemi sempre più complessi di una società sempre più evoluta e quindi complessa. La storia ci insegna come le persecuzioni siano sempre connesse ad un periodo di gravi crisi : carestie ed epidemie nei tempi più antichi, crisi industriali ed economiche nei tempi più moderni. Per citare alcuni esempi basta ricordare : la caccia alle streghe o quella all'untore, la teoria del complotto e quindi la caccia all'ebreo così come la fobia ed ossessione nei confronti degli “zingari”, i popoli Gitani, Rom e Sinti. I giorni nostri ci parlano di crisi economica, finanziaria e globale, non è quindi purtroppo un allarme anacronistico il rischio di emersione di aspirazioni populiste e neo-nazionaliste così come quello di apologia o ricostituzione di organizzazioni o partiti dal carattere neo-fascista o neo-nazista. Solo in Italia, nonostante una Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza all'antifascismo e quindi su valori e principi di eguaglianza, dignità e libertà nettamente contrapposti a ogni velleità nostalgico autoritaria sono riemerse decine di organizzazioni caratterizzate da espliciti richiami al populismo autoritario, liberticida e xenofobo. Nonostante principi costituzionali che vietano la ricostituzione del partito fascista e vari altri dispositivi tra cui il “decreto Mancino” del 1993 sono decine le organizzazioni partitiche o politiche che si richiamano al fascismo. Sul versante dei partiti si contano i delusi dalla “svolta” di AN e quindi anzitutto Forza Nuova ma anche Fiamma Tricolore, la Destra, Azione Sociale, Fronte Sociale Nazionale. Sul versante delle organizzazioni di estrema destra non può sfuggire l'attivismo e le buone connessioni fonti di riconoscimento e finanziamenti che vanta “Casa Pound” o la sua costola studentesca “Blocco studentesco”, sedicente organizzazione “apolitica, né di destra né di sinistra” caratterizzata da legami con storici esponenti dell'estrema destra terzo-posizionista, tifoserie dell'ultrà-destra e ampia gamma di riferimenti teorici del fascismo e simboli quali croci celtiche o merchandise del tipo “partigiano infame” o “fascisti del terzo millennio”. Molto più comunicativi quindi dei più classici gruppi della galassia naziskin, come sempre molto pochi, atomizzati ma non poco pericolosi, spesso protagonisti di aggressioni razziali nei confronti di migranti e stranieri e della comunità lesbica ed omosessuale. Un filo comune tra tutti i gruppi sono le connessione con le varie organizzazioni ultràs del calcio nostrano, dove intere curve sono ormai da anni infiltrate da organizzazioni di estrema destra. Un fenomeno di riemersione di un passato tragico che purtroppo trova riscontri in Europa nel British National Party inglese come nel Front National francese o, nonostante gli scandali e la morte del suo leader, nell'Austria post-Haideriana, o nella pericolosa libertà di violenza dei naziskin russi giusto per citare degli esempi. E per quanto riguarda il livello di infiltrazione della politica delle estreme destre nelle tifoserie europee basti pensare alla vergognosa sceneggiata della tifoseria Croata andata in onda allo stadio di Marassi di Genova lo scorso 10 Ottobre. Ed infine una riflessione intorno alla versione più insidiosa poiché non esplicita, quella dei movimenti che coltivano un esasperato egoismo localista alimentando e cavalcando ignoranza e razzismo. Diversi analisti politici e moltissime organizzazioni non governative sono attivi nel denunciare il vero carattere di partiti quali la Lega Nord. Denunce che trovano riscontro oltre che nelle “ronde” e “spedizioni anti rom” delle camicie verdi anche nelle dichiarazioni degli stesso esponenti Leghisti, come le famose lezioni di Borghezio ai neo-fascisti francesi, documentate e diffuse dall'emittente francese Canal+. Una scenario, che alla luce della crisi che non accenna a diminuire, impone una memoria attiva e merita di essere esplorato e conosciuto affinché venga riconosciuto e contrastato in nome di una Europa che sia unita nel rispetto dei principali principi di democrazia e libertà, e nella tutela concreta dei diritti delle minoranze attraverso una promozione concreta di una cultura fondata sul rispetto della diversità e il contrasto a qualsiasi forma di xenofobia, discriminazione e razzismo. Per un' Europa meticcia fondata sulla mescolanza delle differenze che guarda al futuro e non al passato.


Progetto Zona Libera dal Razzismo
http://memoriattivalab.blogspot.com
09/11/2010
act # 1

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